Frantoio di Chiotti Superiori

Risalente alla fine del '700, usato per la macinazione di noci e nocciole, e alimentato da acque derivate dal rio del vallone di Riclaretto. Il piccolo edificio fu utilizzato fino al 1910.

Mulino di Borgo Colonnello Pettinati

Di proprietà della famiglia Tessore, funzionò fino al 1960, dopo di che venne trasformato in abitazione privata. È ancora possibile scorgere il vecchio canale in cemento.

Mulino d'la Touàro

Il suo nome proviene dal suo sito di costruzione, vicino alla strada che si percorre per arrivare alla borgata Torre. Costruito nel 1892, terminò l'attività negli anni '20. La struttura, ancora piuttosto ben conservata, mantiene ancora le antiche macine.

Mulino di Vrocchi (LîVrôc)

Piccolo villaggio che si trova non lontano dalla borgata di Bovile (Lou Bouviël), già Comune autonomo. Venne realizzato alla fine del 1800, riedificato nel 1935 e successivamente elettrificato. La sua attività terminò negli anni '60. Il mulino si presenta in ottime condizioni non solo all'esterno, ma anche al suo interno, dove si possono vedere la tramoggia, le macine e gli organi di trasmissione.

Mulino di Chiotti

Situato a valle della Provinciale in località Sère dâ Moulin, traeva alimentazione dal Germanasca. E' Tuttora esistente, anche se strutturalmente in parte modificato.

Mulino di Combagarino

Nella antica scuola Beckwith del borgo venne sistemato negli anni '40 un mulino elettrico a cilindri, che funzionò per pochi anni.

Mulino della Balmâsa

Situato nel vallone di Faetto, poco oltre il bivio per la borgata Clot, in località omonima, molto suggestivo, con una grande parete rocciosa che si erge sul versante opposto (è da notare a questo proposito la radice del toponimo ricorrente "Balma", derivante dall'antico ligure e successivamente giunto nelle Valli, che indica un riparo naturale). Purtroppo ne rimangono ormai pochi ruderi, con le relative macine.

Mulino della Freirìo

Struttura con ruota a cassetta, che funzionò fino agli anni '20. Attualmente è in rovina, ma l'edificio a volume articolato permette ancora di osservare le tipologie costruttive tipiche della zona, utilizzate in modo piuttosto originale.

Mulino di Pian Faetto

Lo stabile risale alla fine del '700, e rimase in attività sino gli ani '40, alimentato dal rio della Conca Cialancia. L'edificio in pietra con il tetto in lose, è molto ben conservato, situato su un terreno estremamente digradante, che riporta l'attenzione sulla fatica quotidiana del vivere nelle località di montagna, dove ogni opera era una conquista dell'ingegno e di duro lavoro, data la natura aspra dei terreni e la loro conformazione morfologica irregolare.

Mulino Tessore

Ubicato a Perrero in via Facta 7. La sua ruota a cassette azionava gli organi motori del mulino, mentre un'altra ruota a palette, più piccola, faceva funzionare una fucina poco distante. La sua attività terminò negli anni '50. L'edificio si presenta in buono stato di conservazione.

Mulino Fassi

In via Facta 11, nel capoluogo, si trova questo mulino costruito nel 1893. Da quando ha cessato la sua attività nel 1992, è stato parzialmente adibito ad abitazione, restaurando però l'intero edificio, oggi visitabile su prenotazione, con le parti meccaniche del mulino interamente funzionanti. Particolarmente notevole è la ruota in castagno e larice, molto ben ripristinata.

Mulini di Coumbo dâ Moulin (Riclaretto)

Si tratta di edifici di dimensioni relativamente modeste di cui oggi rimangono solo suggestive rovine (con pochi resti di coperture ed organi meccanici). Venivano utilizzati in special modo per la macinazione del grano saraceno (granét), un tempo molto coltivato nelle Valli. Nella zona esisteva anche un frantoio per noci (ulìe), con resti di opere murarie e macine, quasi inghiottito dalla vegetazione spontanea.

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri